Trasherie...

All the worst movie trailer, worst Italian and international singers, web junk and the most embarrassing scenes on Italian TV! All this and much more! Trashendere: to have taste for bad taste!

mercoledì 21 marzo 2012

AMERICAN DREAMING


Questo lo abbiamo scoperto grazie ad Enrico Lucci delle Iene,
durante la puntata del 15 Marzo ci viene presentato il maestro Sebastiano Sandro Ravagni (personaggio dal nome Capatondiano volendo) con l'anteprima del suo colossal americano : "Dreamland, la terra dei sogni" (flop a dir poco abominevole). X farla breve; imprenditore omosessuale si innamora di un giovane sognatore investendo tutta la sua fortuna per farne una star! Risultato: una spesa pari ad un milione e mezzo di euro circa per un incasso che gira intorno ai duemila e rotti! In anteprima del prossimo disperato rilancio nelle sale, l'otto Luglio, vi vogliamo dare un'idea di cosa non andrete a vedere. VEDIAMO COME LI SMERDA MY MOVIES : Dopo che i suoi genitori lo hanno fatto imbarcare da solo su una nave di migranti diretta verso gli Stati Uniti, il piccolo Giacomo diventa l'aitante James lavorando in un'officina della California assieme al padrino. Quanto questi muore, James perde ogni punto di riferimento ed entra a far parte di una gang di giovani teppisti, passando le serate a bere birra, giocare a biliardo ed estorcere denaro ai vari commercianti del piccolo quartiere italiano in cui vive. In seguito a una violenta rissa, James viene soccorso da Frank, un fabbricante di giocattoli che lo accoglie in casa sua e lo tratta come fosse il figlio che ha perduto quando era ancora giovane.
Non è solamente per raccontare delle storie che si girano dei film. C'è chi lo fa perché “non saprebbe fare nient'altro”, chi per il gusto demiurgico di manipolare le emozioni di un pubblico, chi per espiare i propri demoni, chi ancora per distrarsi o per incontrare belle attrici. Raramente è logico e opportuno porsi questo tipo di dubbi di fronte a un film, ma nel caso di Dreamland si tratta realmente di uno dei pochi interrogativi ricorrenti nel percorso della visione: quali intenti, quale ambizione? La risposta tarda ad arrivare, ma quando arriva ha la presenza e la prestanza di Arnold Schwarzenegger, immortalato in un filmato dei primi anni Ottanta a fare pesi assieme a Franco Columbu. Quella breve sequenza, incastonata senza un reale motivo diegetico all'interno del film, svela più di quanto faccia il risibile racconto di redenzione sportiva che la contiene: il lavoro di Sandro Ravagnani è l'omaggio di un amatore (in tutti i sensi) consacrato alla vita da emigrante del culturista di origini sarde che è stato grande amico di Schwarzy. Presentandosi come il primo tassello di una trilogia, Dreamland palesa l'incredibile divario che separa i suoi ideali dal suo risultato: il titanismo della mitologia sportiva a fronte di un percorso di formazione blando e senza scatto agonistico, la grandezza del sogno americano e la mesta dimensione degli affetti, l'ardimento delle incredibili storie degli italiani emigranti contro il piccolo provincialismo della parabola del teppista redento. Ma soprattutto, a stridere con l'immaginario americano e a rendere grottesca l'intera operazione è l'organizzazione amatoriale e l'incuria della messa in scena, talmente sgrammaticata e pericolante da ridisegnare i confini della sensibilità verso l'universo kitsch dei b-movies.
Probabilmente, il modo migliore per avvicinarsi a Dreamland è prenderlo come un filmino di famiglia, qualcosa di congenialmente dilettantesco e improvvisato da giudicare attraverso il filtro degli affetti personali e una particolare dedizione verso la storia del culturismo incarnata dalla presenza di Columbu. Qualunque altro sguardo si interrogherà incredulo sulla possibilità di trovarsi all'interno di un cinema.

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